All’interno della rassegna “Sul Naviglio” promossa da L.O.F.T., martedì 2 luglio alle 21.15 si terrà “Se vivete tocca a voi”, l’esito del laboratorio teatrale realizzato durante l’anno scolastico 2018-2019 dagli attori Savino Paparella, Antono Buccarello e Matteo Bacchini insieme ai ragazzi e alle ragazze del Centro Giovani La Scuola del Fare, gestito dalla Cooperativa Gruppo Scuola all’interno di Officine On/Off.

Un vero e concreto esempio di pratica collaborativa virtuosa.
Forse non tutti sanno che, oltre che di un laboratorio teatrale, “Se vivete tocca a voi” è l’esito di un percorso di mutualità e collaborazione, di uno scambio di competenze, di un circuito virtuoso. È nato tutto con un accordo informale, non scritto, tra gli attori di L.O.F.T. e gli educatori del Centro Giovani La Scuola del Fare, l’anno scorso, alla prima edizione della rassegna “Sul Naviglio” a Casa Nel Parco.
“Una parte delle offerte all’ingresso degli spettacoli andrà a coprire le spese di un laboratorio teatrale per i ragazzi e le ragazze del Centro durante il prossimo autunno”.
Un modo per LOFT di ricambiare l’accoglienza ricevuta e per il Centro Giovani di offrire ai giovani del quartiere un’attività educativa e formativa di qualità, di quelle che, in alcuni casi, possono davvero fare la differenza.
In attesa di applaudire i ragazzi al loro debutto sul palco, riviviamo l’origine del progetto “Se vivete tocca a voi” attraverso il racconto dell’educatore Stefano Manici.
Se vivete tocca a voi
Una storia di rap partigiano

“Ma perchè i ragazzi di oggi non conoscono la Resistenza?!”, questa domanda affiora lentamente in una delle innumerevoli discussioni tra il sottoscritto, William Gambetta e Margherita Becchetti del Centro Studi Movimenti Parma di Parma. E’ in quel momento che viene alla luce un’idea ancora embrionale, eppure un’idea…perchè non costruiamo uno spettacolo sulla Resistenza con i ragazzi/e della La Scuola del Fare, il centro giovani presso il quale lavoro? Inizia a balenarmi in testa una parvenza di idea, rispondo d’istinto: “perchè i ragazzi vivono il presente…!”, senza pensare che sto parlando con due storici, povere anime.
Riprendo in mano il fantastico testo “Una stagione di fuoco” di Wiliam Gambetta, Margherita Becchetti, Massimo Giuffredi, Ilaria La Fata e Guido Pisi, straordinario affresco della Resistenza parmense, ricordo di aver letto tante storie, storie di ragazzi, partigiani uccisi giovanissimi.
Mi imbatto in Giordano Cavestro, oggi una via del centro storico, allora un ragazzo ucciso dai fascisti a 18 anni. Ricordo le sue lettere scritte prima di essere fucilato, decido che la storia sarà la sua, è un attimo.
Chiedo una collaborazione a Loft, associazione di attori teatrali, amici, professionisti fantastici. L’idea piace subito, scrivo una bozza che la mano sapiente di Matteo Bacchini ricama, corregge, sostiene, muta, fissa.
Decidiamo di non imporre un copione, ma di costruirlo insieme. Allora ecco Savino Paparella e Antonio Buccarello, corpi e voci sapienti, iniziano a immaginare scene, chiedono ai ragazzi di dire cosa è il fascismo, di rappresentarlo, senza nominarlo, immaginare la sopraffazione, il pensiero unico, il senso di superiorità, le legge del più forte.
Come al solito, quando si riesce a innescare un gruppo di adolescenti, ne esce uno spettacolo estasiante, nel quale ogni certezza viene meno e i paradigmi adulti svaniscono travolti dalla passione e dall’energia dei ragazzi. Loro neanche lo sapevano che cosa fosse il fascismo, se lo sono immaginati ascoltando i racconti, a scuola, in strada, a casa. Poi abbiamo coinvolto i rapper Dank e Dhap, ci siamo immaginati una storia contemporanea con un tuffo nel passato e…ora a tocca a voi : accorrete numerosi!!!
Si ringraziano:
Comune Di Parma
Loft e Savino Paparella, Tonino Buccarello, Matteo Bacchini
Dank e Dhap
Centro Studi Movimenti
Centro Giovani La Scuola del Fare e Officine On/Off
Valeria Monaco e Violetta Allodi per l’organizzazione pratica e sopratutto per la pazienza necessaria nel lavoro con gli adolescenti.