
#DistantiSaluti è la rubrica di pillole di resilienza per il lavoro, agile e non, ai tempi del corona virus nata dal network di Officine On/Off e FabLab Parma. Contenuti digitali, slide, brevi video, consigli, pillole appunto, su argomenti specifici che ci sono propri e di cui siamo esperti.
La recente quarantena ed il conseguente decollo del lavoro agile non hanno fatto altro che ufficializzare il lancio dell’acclamata ‘Era del Video’. Le ripercussioni sulle organizzazioni aziendali sono innumerevoli e non riguardano solo il modo in cui si gestisce la comunicazione tra team di lavoro, la formazione professionale e la gestione delle risorse.
Per questa puntata di #DistantiSaluti, abbiamo chiesto ad Eleonora Conti, nostra sales agent e da poco Product Manager di 60REC, startup innovativa in rapida e forte crescita nell’ambito del digital recruiting, di spiegarci in che modo questa situazione ha influito sulle modalità con cui vengono condotti i processi di selezione del personale.
Il video, già nuovo trend del digital recruiting, ne è diventato ora una parte fondamentale.
Eleonora Conti, 60rec
Il binomio video e reclutamento ha iniziato a consolidarsi da un paio di decenni, quando prima Skype, poi Hangouts ed infine WhatsApp hanno regalato ai recuiter di tutto il mondo la possibilità di ‘incontrare’ un candidato, anche solo virtualmente, già prima di un colloquio fisico. Questo ha permesso alle aziende di cercare risorse dapprima in altre città, poi in nuovi paesi e persino continenti, portando a tagliare sempre di più dalle job description quell’anacronistico “residente o domiciliato in provincia di…”.

Ma per chi si candida per una posizione di lavoro tutto questo che conseguenze ha avuto? Il mercato del lavoro è oggi animato da più ‘applicants’ e quindi più ‘competitors’ per una stessa posizione lavorativa. Da un lato più opportunità per molti, ma dall’altro un mare di candidature da cui è sempre più difficile emergere. Fatte queste considerazioni, conviene rimanere aggiornati sulle ultime novità del mondo dei jobseeker e sperimentare nuovi mezzi per proporsi sul mercato del lavoro.
Il video apre anche in questo caso nuove opportunità, permettendo ai candidati di mettere in gioco (insieme alla propria esperienza lavorativa) ciò che veramente li rende unici: le loro soft skills. Quando si tratta di personal branding, il video è infatti il migliore amico che possiate trovare, il solo che metterà in luce la vostra proprietà di linguaggio, attitudine, passione e competenze linguistiche.
Prima di condividere qualche consiglio pratico su come presentarsi grazie al potere del video, Eleonora ci tiene a fare chiarezza su come viene usata questa tecnologia negli odierni processi di colloquio.
Un iter di selezione può essere composto da vari step, non per forza tutti necessarie e così ordinati:
- Pre-screening del curriculum vitae e della lettera di presentazione
- Screening telefonico
- Valutazioni conoscenze e test attitudinali
- Primo e secondo colloquio
Il video si utilizza oggi in modo trasversale in quasi tutte queste sessioni, assumendo nomi e forme differenti:
- Video CV: è il CV raccontato in un video (fase pre-screening);
- Video presentazione: sostituisce la lettera di presentazione scritta e punta a dare risalto a competenze, attitudine e motivazione personali (fase pre-screening);
- Speech on demand: è una richiesta che l’azienda avanza al candidato come ad esempio ‘parlaci in inglese della tua esperienza nel settore bancario’, ‘illustraci le tue conoscenze del linguaggio HTML’ (fase pre-screening; test; post colloquio);
- Video colloquio in differita: vengono mandate una serie di domande preimpostate da colloquio e il candidato registra le risposte (fase colloquio);
- Video colloquio in diretta: il candidato viene invitato a raggiungere i selezionatori su una piattaforma dove ci si interfaccia direttamente. L’incontro virtuale ha le dinamiche di un classico colloquio faccia a faccia (presentazione, domande, piccoli test attitudinali), filtrato in questo caso dallo schermo (fase colloquio).
A seguire, ecco alcune tips proposte da Eleonora su come presentarvi davanti al video e prepararvi per una comunicazione efficace.
- LA RIPRESA: la telecamera deve essere il più ferma possibile
- ABBIGLIAMENTO: dallo smart casual all’elegante, l’importante è che sia adeguato al tipo di colloquio
- LUOGO: tranquillo, con sfondo neutro e luce naturale
- ILLUMINAZIONE: la fonte di luce deve illuminarvi il viso, essere omogenea e mai dietro alle vostre spalle
- ACUSTICA: quando possibile utilizzate e le cuffie
- SGUARDO: non guardate in basso ma il più possibile verso la telecamera
- GESTUALITÀ: evitate di toccarvi il viso o i capelli, mantenere una postura naturale ma professionale
- TIMING: la tecnologia ha i suoi tempi pertanto prendete delle piccole pause per lasciare il tempo a voi per ragionare su cosa dire e alla piattaforma che state usando per processare il messaggio e, se si sta parlando con qualcuno, evitare così l’imbarazzo del “parlarsi nella voce”
- CANOVACCIO: come ogni colloquio mai improvvisare, ma fissare dei punti chiave che mettano in luce le vostre competenze personali e motivazione alla candidatura
Ultimo consiglio, per ordine ma non per importanza.
Per fare un po’ di esercizio, provate scaricare gratuitamente dagli store l’app di 60 REC, azienda parmigiana che ha sviluppato un tool semplice ed intuitivo dedicato ai jobseeker. 60REC aiuta i candidati a registrare brevi video presentazioni (60 secondi, per l’appunto) e a condividerle con selezionatori di personale e recruiter. Mettete alla prova l’efficacia del vostro messaggio, sperimentare l’approccio con il video e imparare ad utilizzare un nuovo strumento per inviare le vostre candidature spontanee: questo breve tutorial vi darà qualche dritta su come utilizzarla: https://youtu.be/SqyaSFboHsY.
Il risultato? Giudicate voi stessi!