L’Associazione On/Off è alla ricerca di studenti intraprendenti per svolgere tirocini curriculari nell’area comunicazione, hosting e FabLab.
Da qualche giorno, sulle bacheche online delle Università più vicine – UniPR, UniBO e UniMORE – abbiamo pubblicato tre annunci per attivare altrettanti tirocini curriculari rispettivamente nelle aree della Comunicazione, Hosting e Accoglienza e FabLab. Non richiediamo esperienza pregressa in nessun campo particolare, ma solo spirito di iniziativa, capacità di lavorare in team e voglia di imparare in prima persona cosa significa gestire uno spazio di lavoro collaborativo.
Ma, nella pratica, cosa vuol dire fare un tirocinio a Officine On/Off? L’abbiamo chiesto direttamente a chi lo ha appena concluso.

Classe 1999, Pier Mario ha svolto il suo tirocinio curriculare all’interno del Corso di Laurea Triennale di Marketing e Organizzazione di impresa presso UniMORE in qualità di supporto Host e Comunicazione, con particolare attenzione ai progetti dedicati all’autoimprenditorialità e la progettazione di impresa.
Da luglio fino a metà settembre Pier ci ha aiutato a gestire al meglio la segreteria del coworking, a migliorare l’efficacia della comunicazione sui social utilizzando il design thinking per la profilazione dei nostri utenti “tipo”, a progettare la nuova edizione del corso “The Job After”, ad accogliere le richieste esterne degli spazi e delle postazioni, a scoprire partner potenziali, a realizzare le interviste per la rubrica “Quello che i coworker non dicono”. Qualche giorno dopo aver terminato le sue ore di tirocinio, Pier ha preso un volo per il Portogallo, paese dove ha deciso di intraprendere l’esperienza Erasmus, ma solo dopo averci promesso di tornare a trovarci una volta rimpatriato. Per sapere com’è andato il suo tirocinio, leggete qui ↴
Dal diario di uno stagista: 3 riflessioni post-esperienziali
Il 20 luglio 2020 ho iniziato un po’ intimorito ma molto carico l’esperienza di tirocinio curriculare ad Officine On/Off. Ho scelto l’APS On/Off perché ero già entrato in contatto con il FabLab: anche se non avevo davvero capito cosa fosse quello strano mondo, ne ero affascinato e volevo approfondire.
Oggi, 10 settembre, termino le 225 ore previste dal programma e saluto le Officine con la speranza di poterci rivedere e magari collaborare nel futuro prossimo. Sono stati due mesi intensi, pieni di attività delle più disparate: dalla creazione di contenuti per il sito e i social al montaggio di porte rimosse per evitare il contatto con le maniglie dopo l’emergenza. Non mi dilungherò ad elencarvi tutte le attività di cui mi sono occupato, ma ci tengo a raccontarvi tre riflessioni post-esperienziali.
#1 La prima: questa avventura ha fortificato l’idea che già mi ronzava per la testa a proposito dell’immensa distanza tra la didattica universitaria e il mondo del lavoro. Le nozioni imparate sui libri sono troppo spesso lontane dalla realtà dei fatti e per questo poco utilizzabili nella pratica quotidiana. La bontà e l’utilità dell’università sta ad oggi, almeno nel mio caso, nelle possibilità che offre oltre alla didattica, al di fuori dell’aula. Ad esempio a On/Off ho avuto modo di interfacciarmi realmente con software e tools (da Excel a Worpress a CRM), spesso imprescindibili in ottica aziendale ma trascurati in aula. Ovviamente, non sono arrivato al punto di padroneggiarli professionalmente, ma sicuramente ho aumentato la dimestichezza nell’utilizzarli.
#2 La seconda riguarda la ciurma di coworker e fabber. Purtroppo ho toccato di sfuggita la community dell’Associazione perché, avendo svolto gran parte del tirocinio nel mese di Agosto, molti di loro erano in ferie. Nonostante ciò, per quel che ho vissuto, penso possa essere incredibilmente invitante per uno studente universitario relazionarsi con lavoratori, dai freelance ai filosofi fino agli startupper: hanno un bagaglio esperienziale da cui si può solo imparare. Proprio questi ultimi mi hanno dato spunti di valore assoluto per allargare la mia visione riguardo l’imprenditorialità e cosa vuol dire provare, oggi, a fare impresa in maniera moderna. Unico appunto: a causa forse della dispersione di risorse tipica del periodo estivo, mi è mancato un po’ il lavoro di gruppo 🙁
#3 La terza ed ultima considerazione è a proposito di Parma: nel periodo di tirocinio ho rivalutato la posizione della città sul fronte innovazione. Francamente non pensavo offrisse così tanto. Grazie ad On/Off, durante il tirocinio ho visitato anche Le Village di Credit Agricole. Tutte punte di un iceberg formato da un’insieme di associazioni, attività e persone in movimento per inventare nuovi modelli lavorativi e provare a stravolgere il paradigma migliorando il quotidiano della gente.
Per concludere. penso che questi due mesi estivi, nonostante il caldo e le innumerevoli zanzare, siano stati importanti per la mia crescita personale. A mia volta, spero di essere stato utile alla causa On/Off. Da domani tutto ciò saranno ricordi, ma è dai ricordi e dal passato che si costruisce il futuro!
P.M.A.
Per informazioni sui profili ricercati, scrivere a info@officineonoff.com o visitare le bacheche annunci delle Università di Parma, Modena e Reggio Emilia, Bologna.